Storicamente, è difficile dire con precisione in quali anni sia nata questa arte. I primi attrezzi di natura meccanica furono ritrovati in Inghilterra e si presume appartengono al XV-XVI secolo, ma non si sa con esattezza se servisse per lavorare il legno, il metallo o la pelle.
Le prime testimonianze di lavori fatti al traforo come hobby risalgono al XIX secolo in Germania e successivamente in Francia e Stati Uniti, con lavori tecnicamente poveri e privi di incastri, con poca cura dello stile.In Italia veniva praticato da studenti che lo avevano appreso nelle scuole all’estero, ma con la difficoltà di reperire materiali ed attrezzi adatti.
Grande impulso e diffusione la diede Pietro Barelli di Milano, il quale fondò la sua attività nel 1852 che negli anni divenne molto famosa per l’intaglio, la scultura, la pirografia e altri vari hobby, fino alla pubblicazione il 1° gennaio 1878 di una raccolta di disegni per il traforo intitolata “Il traforatore italiano” disegnati da Arturo Fumel.
Questo Hobby diventò popolare a tal punto che poi ne seguirono diverse pubblicazioni di disegni; furono esportati in tutta Europa e ne furono venduti, negli anni a seguire, milioni di copie, oltre agli attrezzi dedicati.
Tutti i disegni furono disegnati da Arturo Fumel, un artista che, grazie ai suoi fantasiosi disegni, portò l’arte del traforo alla sua massima espressione e che purtroppo non ha goduto della notorietà che avrebbe meritato.